Parole con il cuore

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mercoledì 27 novembre 2013

UN BRUTTO INCONTRO -racconto



Affannata continuavo a correre in preda alla paura. Cercavo di scappare da quell’incubo che avevo appena vissuto e cercavo di farlo più velocemente possibile, ma sentivo quei passi ancora troppo vicini a me. Mi guardavo attorno per cercare qualcuno, qualcosa, una via di fuga, ma non c’era niente di fronte a me, solo il buio pesto della notte. Sentivo il  cuore scoppiarmi in petto e nel suo battito mi perdevo e tornavo alle immagini di quella sera.

- Sono contenta di incontrarti.

- Sì, pure io. Era pur giunto il momento di incontrarci dopo tutti 'sti mesi a chattare, no?
- Esatto. Allora che si fa?

- Ti va di andare a prendere un caffè?

- Sì, ma dove?

- Conosco un bar qua vicino. Dai sali sulla mia auto, facciamo prima così.
- Hai ragione. Andiamo.

- Quindi, cosa ne pensi? Sono come mi immaginavi, oppure ti ho deluso?
- No,no. Sei proprio come ti vedevo tramite le foto. E io?

-Tu  sei diversa,sei alta ,magra e molto bella.
 - Scusa come m’immaginavi?
-Perdonami !  un po’  cicciottella e piccolina-
 -Ah ah ah! bella questa !
   Correvo, ma non sapevo dove andare. L’unica cosa che sapevo era quella di mettermi in salvo e chiamare qualcuno, ma tutto ciò sembrava impossibile. Sentivo il  cuore scoppiarmi in petto e nel suo battito mi perdevo e tornavo alle immagini di quella sera.

- Allora cosa mi racconti? Mi sembri nervosa.
- No, è che… non so cosa sia.. mi sento strana.
- Spero in maniera positiva.

- Sì, sì certo.

- Allora se è così non pensare ad altro.

- Bene.

-. Dammi la mano.

- Cosa?

- Sì, forza. Dammi la mano.
- Ok.

- Dicono che quando si ci sente nervosi non c’è meglio di una stretta di mano.
- Davvero?

- Sì, dicono che faccia rilassare, perché il nostro corpo acquista l’energia dell’altro.

- Assurdo.

- Va meglio?

- Sì.

   Una luce arrivava dal fondo della strada. Una palazzina. Ho accelerato la mia corsa. Mi sono appoggiata al portone. Ho suonato tutti i campanelli. Ho gridato. Urlavo forte. Intanto sentivo il  cuore scoppiarmi in petto e nel suo battito mi continuavo a perdere e tornavo alle immagini di quella sera.

- Non mi tocchi.
- Uuuh! la signorina non vuole essere toccata. Ha paura che le si sgualcisca la giacca.
- Ho detto: non mi toccare, stronzo.

- Ehi, la signorina si ribella. Mi ha dato pure uno pugnetto. No, queste cose non si fanno se non si è in grado di colpire bene.
 -Vedi come si fa? così stronzetta ! Splach !!!!!
- La prego,  mi lasci andare
- Oh, - Perché altrimenti che fai?
-  Niente non dirò a nessuno quello che è successo  ! Mi lasci ! mi stai facendo male!! .
- Allora non l’hai capito che non devi alzare i pugni se non sai farlo. Guarda come si fa.
 .Ahi ! Aiutooooooooooo!
- Chiami aiuto? Qui non c’è nessuno ! adesso che fai  scappi ? Brutta puttana prima me lo fai diventare duro adesso vuoi andartene ?.

- Vai! Corri  ..ah ah ah ,tanto ti prendo

   Dopo un po’ qualcuno mi ha risposto e ho gridato di chiamare la polizia. Ero stremata, ma ho gridato con tutta la forza di fare arrivare una volante nella via vicina. Sono tornata indietro per cercare e vedere se lui mi avesse seguita .. Ho sentito una voce, un calcio e poi un pugno  sul viso. Il labbro sanguinava Sono caduta per terra. Sentivo il mio cuore scoppiare in petto e nel suo battito mi perdevo e tornavo alle immagini di qualche ora prima.

- Ciao  tu sei Paolo?
- Io sono Laura ,sono contenta di incontrarti.


Questa brutta storia , è incominciata così per caso un incontro tra due che chattavano su facebook , lei presa dalla voglia di conoscerlo non si era resa conto d’essere caduta in una trappola .Quante storie ci sono  simili a quella di Laura? Tante e tutte hanno una vittima che li accomuna , la donna … Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono codificate dalla cronaca con le parole “omicidio passionale”, “d’amore”, “raptus”, “momento di gelosia”, quasi a testimoniare il bisogno di dare una giustificazione a qualcosa che è in realtà mostruoso. Una vergogna che affonda le sue radici in un’ eredità culturale arcaica  .La donna non è una proprietà del maschio. La donna ha la sua vita e la sua libertà e nessuno può toglierla .

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