Parole con il cuore

Benvenuto nel mio mondo se ami in modo particolare la poesia puoi leggere varie opere scritte con il cuore .

mercoledì 27 novembre 2013

La strana storia della luna di Kabul- racconto



La luna, la dolce luna di  Kabul  regina tra tutte, stesa bocconi sulla sabbia infuocata del deserto, piangeva le sue ultime lacrime sugli  uomini malvagi che volevano la guerra ,che  avevano ucciso e rubato  la dignità  agli uomini ,donne , bambini .Quegli  uomini che hanno distrutto campi di raccolto , il cibo per saziare tanta vite , versato l’ acqua, strappato le vesti  e stuprato le vergini  per  gettarle nel deserto affinché il sole implacabile bruciasse la loro pelle delicate .Vedeva bambini lasciare vuote le  loro giostre per impugnare fucili ,bambini con occhi impauriti  lavorare come schiavi frustati da uomini spietati ..  Da quattro giorni giaceva così la luna  mentre gli uomini, ogni notte, guardavano sgomenti quel cielo vuoto e nudo. Quattro giorni che vedeva..non nè poteva più, un ‘altra visione orribile e l'avrebbe uccisa. Ancora qualche ora e gli amanti non avrebbero mai più sognato e sussurrato alla sua complice luce. Ancora qualche ora e tutto sarebbe finito.
Impietosite, le stelle si riunirono a convegno. Si riunirono a convegno i pianeti e i satelliti e gli astri e le galassie . Le loro voci si rincorrevano come echi tra le volte del firmamento: "Bisogna salvarla, bisogna salvarla, bisogna salvarla!! ... "Le stelle ripetevano una all’altra  "Dobbiamo trovare , qualcuno che possa salvarla  ..." "Ci vuole un eroe  si un eroe, uno che possa dare alla Luna la sua luce ...".  Convocarono dunque i più grandi, i più famosi eroi dell'universo. "Mi dispiace - disse il primo - ma proprio oggi mi sposo". "Mi dispiace - disse il secondo - ma nell'ultima impresa il mio cavallo magico si è azzoppato". "Mi dispiace - disse il terzo - ma una perfida amante mi ha sottratto l'amuleto che mi permetteva di trapassare gli spazi e i tempi". Gli astri erano disperati: alla luna agonizzante, non restavano ormai che pochi minuti di vita. Quand'ecco farsi avanti un omino pallido dagli occhi smarriti. Gli astri lo guardarono, si guardarono: chi è costui? Cosa vuole? Come osava disturbare nel momento più tragico che mai gli universi ? lo sconosciuto si avvicinò con aria timorosa  e pronunciò con un filo di voce"La salvo io"  . Solo la drammaticità del momento impedì agli astri di ridere in faccia al nuovo venuto: gli eroi più grandi avevano rinunciato, forse con dei pretesti, a cimentarsi in un'impresa tanto ardua, e questo ... questo!!! ... mancavano addirittura le parole per qualificarlo, quest'omettino da niente osava presentarsi a tale consesso e dichiarare "la salvo io"! C'era davvero da pensare che la spudoratezza non avesse più limiti.
"E chi saresti tu?" chiese infine Sirio con la sua voce tonante. "Sono il suo menestrello".  Con una sottile voce ancor più timorosa di prima  "e anche il suo amante segreto". "E come la raggiungerai?"Sai volare? "No! rispose La raggiungerò con la forza del  pensiero." "E come supererai tutti gli ostacoli ?" L'omino arrossì lievemente: "Con la forza del mio amore, solo l’amore può salvare ogni cosa “. Si poteva credergli? Forse no. Probabilmente no. Sicuramente no. Ma non c'era nessun altro che si offrisse, al suo posto, per salvare la luna ormai morente, nessun altro, e quindi dovettero dirgli: "Vai, dunque, hai  la nostra benedizione,ma se fallirai troverai la morte".
Partì dunque l'omino nella sua avventura , in un solo istante superò i tempi e gli spazi, raggiungendo con la forza del pensiero  la sua amata. Si tolse dalle spalle il suo ampio mantello bianco e coprì le sue carni piagate e il suo pudore offeso. Poi levò alta nel cielo la sua spada d'argento che brillò nel sole, e con un solo colpo deciso si squarciò il petto, e il sangue ne sgorgò. "Ecco - disse -  mia regina: bevi, e ritorna alla vita questo sangue è frutto di un amore per te e per la vita . La luna si aggrappò al petto del prediletto menestrello e bevve avida quel liquido caldo. Poi baciò la larga ferita ..OH! mio amato Menestrello il tuo sacrificio  non sarà perso invano ..Tutti sapranno del tuo amore ,la vita che mi hai donata va per sempre ricordata in eternità ..
In quella calda notte di fine estate, quando gli uomini della terra levarono gli occhi al cielo, trassero tutti un gran respiro di sollievo:  videro la luna , tornata finalmente al suo posto  e splendere incandescente più delle altre volte . Gli amanti potevano tornare a sognare e sospirare, i poeti a verseggiare, i musicisti a comporre.  Anche i bambini  tornarono  a  sperare sul futuro nuovo    fatto di pace .Nessuno sapeva del menestrello pallido, nessuno sapeva della sua eroica impresa del sacrificio compiuto , e neanche della sua esistenza. Ma quando gli uomini e le donne di Kabul  ringraziavano per il ritorno dell'amata luna era lui che ringraziavano. E lui, il menestrello, lo sapeva !


Nessun commento: